LE CADEAU
Page Tsou
Hongfei (prima ed Taipei Fine Arts Museum 2014), 2020
Le cadeau è triplice dono, tanto enigmatico quanto sorprendente: nato come omaggio al Museo delle Belle Arti di Taipei per il trentesimo anniversario, è il biglietto di ingresso che il piccolo Xiong riceve in regalo dal padre alla vigilia di Natale e l’occasione per ogni lettore di “aprire gli occhi”.
Solitario e amante della natura, Xiong si annoia terribilmente perché non comprende “quelle cose che si chiamano arte” ed è più interessato agli altri visitatori e al loro modo di guardare le opere in mostra. In questo cambio di prospettiva si apre una collezione di scene che esplorano lo spazio museale dall’alto in basso in tutto il suo mistero per scoprire come non sia importante comprendere le intenzioni dell’artista, quanto aprire il nostro cuore all’avventura perchè “l’arte è indissociabile dalla vita, (..) è un riflesso di chi guarda”.
Recensioni
DILETTA COLOMBO
Un regalo insolito, un biglietto enigmatico “Apri gli occhi”, su un lato, “Apri la mente”, dall’altro, nessuna guida. Entrare in un museo è fin da subito qualcosa di faticoso, rischioso, misterioso, oscuro. Perdersi nell’incontro con gli altri e il loro punto di vista, sentire che arrivano domande, dubbi, emozioni, pensieri, ricordi, immagini e desideri non ha niente di semplice e solare come la passeggiata di My museum. Ma, nel momento in cui il bambino si affida unicamente a esplorare con i propri sensi senza alcuna mappa, scopre qualcosa di non pianificato, atteso o conosciuto, e la visita si trasforma davvero in un regalo, offrendo la casualità di incontri interessanti. Un dono da trasformare in rito per coltivare la curiosità attiva per l’ignoto.
DEVORAH BLOCK
There’s an almost unsettling stillness in the surrealistic illustrations that accompany Page Tsou’s reflection on the museum experience. Seen through the eyes of the nonplussed Xiong, who has received a ticket to the museum as a gift, the museum is as much about the other visitors as the art they’ve supposedly come to see. Xiong not only discovers the standard aspects of museums – tickets and coatchecks, labels and guardrails – but also the great truths of art and the museum visit: that the experience of each is as much about ourselves as anything else, and therefore profoundly subjective.