PERÒ
Gex Tessaro
Lapis, 2021
«Perché esiste ‘sta bestia / ‘sto animale sbagliato?» domanda un piccolo mammut al papà, parlando degli esseri umani.
Il mondo non appartiene a nessuno, “è uno spazio di tutti” spiega l’adulto indicando dall’alto una vista che incanta.
Ma la risposta non è soddisfacente: l’uomo ha inventato gabbie e inquinato la terra.
È mamma mammut che “forse ieri ha visto un però” e li accompagna di fronte a una pittura rupestre dove la famiglia si riconosce ritratta.
Tutti rimangono senza parole.
Recensioni
DILETTA COLOMBO
«A cosa serve un rinoceronte?
A cosa serve un sogno?
A cosa serve un quadro in un museo?
A cosa serve chiedere cosa serve?».
Interroga l’albo illustrato A cosa serve? di Topipittori.
Però sembra la risposta.
Di fronte all’inspiegabile violenza umana si incontra la prima forma d’arte: “L’arte paleolitica (..) dice, fondamentalmente, attivamente, questo, questa azione: il rito sacrificale, ricondotto, per tramiti oscuri, anche lunghissimi e penosi, alla pura azione del simbolico. Nella caverna, o sulla lastra della pietra, l’uomo definisce, crea figurativamente l’animale-divino, lo sacrifica. (..) Ma per l’uomo paleolitico, tra animale reale e la figura dell’animale, cioè il suo simbolo, non c’è nessuna differenza sostanziale: sono la manifestazione di un’unica medesima sostanza, che è il divino, che è il mondo”. (Emilio Villa, L’arte dell’uomo primordiale, Abscondita 2019)
L’arte lascia a bocca aperta, al cuore delle cose.
Su quella pietra, dalle grotte di Lascaux a quella illustrata da Gek Tessaro, ci ritroviamo “tutti nel tutto” a cercare risposte e cambiare domande.
DEVORAH BLOCK
Raccontato dalla prospettiva di un giovane mammut, Però di Gek Tessaro si chiede quale sia il contributo positivo che gli essere umani possano offrire alla terra, e sembra individuare la risposta a tale domanda nell’arte. Probabilmente il messaggio chiave emerge nell’intendere il libro come un omaggio al potere dell’osservazione e dell’empatia. Nelle descrizioni che il giovane mammut fa dei suoi genitori, della sua vita e delle cose che lo circondano si riflette il mondo strettamente circoscritto, comune a tutti i bambini. Tali descrizioni evocano, in maniera meravigliosa, il mondo naturale e sono ulteriormente arricchite dal ricordo del padre del mammut, che sottolinea quanto la terra appartenga a tutti i suoi abitanti, di ogni dimensione e tipo, e dall’osservazione della madre che evidenzia il significato del titolo, il suo “però”. La curiosità di quest’ultima la porta a scoprire la capacità di dipingere degli essere umani e, con essa, la reciproca osservazione del mondo che li circonda.