Ricerca e progetti futuri.
CIRCI ogni anno collabora con importanti istituti educativi e culturali al fine sia di finanziare percorsi di ricerca post-dottorato sia di avviare nuovi progetti che sappiano alimentare ed approfondire le indagini e le esperienze sul tema.
Libri senza Parole.
I libri senza parole si dimostrano essere un mezzo efficace per favorire l’accessibilità e valorizzare le capacità creative.
Scopri di piùI Bambini con le Loro Parole.
Nel 2022, seguendo l’opera pionieristica di Peter e Iona Opie, CIRCI svilupperà due progetti di storia orale.
Scopri di piùOgni anno il Centro finanzia un giovane studioso post-dottorato, in collaborazione con un’importante istituzione educativa.
I primi ricercatori selezionati e supportati da CIRCI sono:
Federica Rossi
Ricercatore CIRCI 2020L’architettura modernista nei libri per bambini sovietici
In collaborazione con il Kunsthistorisches Institut di Firenze, Federica ha curato la mostra sulla Collezione Adler, e ha organizzato una giornata internazionale di studio sull’architettura modernista illustrata nella Collezione Adler, chiaramente frutto dell’interesse dei due architetti per l’ambiente costruito di periodo sovietico.
Giulia de Florio
Ricercatore CIRCI 2021Il primo museo di libri per bambini
In collaborazione con l’Università di Modena/Reggio Emilia, Giulia studia il fermento dell’educazione infantile in Unione Sovietica negli anni ’20 e ’30, con particolare attenzione al coinvolgimento in progetti educativi di artisti, scultori, drammaturghi, scrittori, ballerini e professionisti teatrali. Di particolare rilievo è Jakov Meksin che, prima di morire in un gulag nel 1941, dopo essere stato condannato durante le purghe del 1937/8, fondò il primo museo di letteratura per bambini.
Lara Verena Bellenghi
Ricercatore CIRCI 2022Vienna dell’inizio del XX secolo
Lara è attualmente impegnata in un progetto di contestualizzazione dei libri per bambini raccolti dall’architetto viennese Otto Prutscher. Questo progetto guarda al fermento intellettuale di Vienna, Praga e Berlino dell’inizio del XX secolo. Si focalizza sulle nuove forme pedagogiche e di apprendimento, basate sulla performance, ed evidenzia l’importanza del multilinguismo come duplice fonte di vulnerabilità e creatività.