MY MUSEUM
Joanne Liu

Prestel, 2017

Ormai un classico internazionale, My museum mostra senza parole tutto quello che può succedere a un bambino incoraggiato a visitare da solo un grande museo di arte contemporanea.

Nell’incontro a 360° con lo spazio, le opere e tutte le persone che animano e frequentano il museo, si crea un tempo assolutamente unico per l’educazione visiva con tutto il corpo in ogni direzione, creando la possibilità di scoprire in autonomia relazioni, sperimentare esercizi di osservazione, associazioni libere tra arte e realtà e cambi di prospettiva, riprodurre segni e movimenti. Gli occhi studiano i visitatori, passano dalle spirali di Towmbly alla striscia di una lumaca sulla finestra, il dito riproduce le forme di Calder sul vetro, si fa ginnastica ricopiando le posizioni delle sculture di Moore. Un’esperienza così intensa da trasformarsi subito in un patrimonio per la vita di tutti i giorni.

Reviews

DILETTA COLOMBO

Silenzio: zitti tutti! Adulti fuori, aspettano all’uscita, a braccia aperte. C’è tempo e spazio solo per guardare il bambino protagonista, uno di quelli che crediamo essere troppo piccoli per andare in giro da soli, non abbastanza grande per capire l’arte.
I bambini, fin da piccoli, sono “cittadini del presente, nostri compagni di strada. Fermi lì a ricordarci con la loro straordinaria imprevedibilità che dobbiamo sempre metterci e rimanere in ascolto. Per non perderli. Per non perdere i frammenti di quell’incredibile produzione di pensiero logico e analogico che loro ci regalano con grande generosità in continuazione. (..) Quando parliamo di cosa poter offrire ai bambini, dovremmo ricordarci che, mentre noi ci chiediamo cosa fare, loro non ci staccano mai gli occhi di dosso e studiandoci ci apprendono” (Roberto Farneti, Cari genitori. Pensieri disordinati sul teatro per piccolissimi, Fondazione Gualandi 2021).

DEVORAH BLOCK

Museums are much more than the objects they conserve, and Joanne Liu’s wordless book captures beautifully the magic of visiting a museum with open eyes and an open mind. Free to explore on his own, the book’s main character delights in everything he sees equally and Liu’s clever spreads play with the visual parallels between art and nature, the carefully curated and the happenstance. Liu’s own illustrations are masterfully constructed essays that reveal new details at each new reading, and hold as much for students of museology as for curious children and museum-loving adults.

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